Il Re del Grano e la Regina della Primavera by Naomi Mitchison

Il Re del Grano e la Regina della Primavera by Naomi Mitchison

autore:Naomi Mitchison [Mitchison, Naomi]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Fazi Editore
pubblicato: 2022-10-17T16:50:13+00:00


4

Erif Der era ancora in cerca di aiuto. Fililla le parlò degli dèi dell’Olimpo. Li conosceva già per nome e nelle raffigurazioni artistiche, e per il significato che Sfero e altri attribuivano loro nei libri, per rappresentare qualità o elementi. In quanto dèi le sembravano morti. La statua sorridente di Apollo che si trovava nella piazza del mercato le faceva paura, ma sapeva che Berris sarebbe stato in grado di spiegare esattamente cosa la rendesse così spaventosa. Secondo lei, la potenza dell’artigiano che l’aveva creata agli albori di Sparta era ciò che la rendeva allarmante. Insieme a Fililla andarono a cavallo in pellegrinaggio ai santuari di Amicle e Thornax, attraversando i minacciosi boschi di querce che si estendevano intorno al santuario di Zeus Scotita, l’Oscuro. A Thornax l’immagine di Apollo era nascosta, ma ad Amicle si sentirono soverchiate dalla sua presenza sul trono d’oro e di bronzo, circondato da cavalieri e leopardi rampanti dei tempi antichi. Su quel trono svettava un pilastro di bronzo altissimo, orribile, sormontato da una testa con elmo. Aveva un’espressione accigliata, occhi e labbra dipinti, le braccia rigide che reggevano una lancia e un arco. Anche Artemide delle Paludi era raffigurata come un pilastro di legno vestito di rosso, con la testa levigata e lunghe trecce che nascondevano il collo informe: una sorta di bambola che avrebbe potuto animarsi da un momento all’altro. Il luogo emanava un odore malefico di sangue. Erif fece brutti sogni su entrambi i santuari.

La sacerdotessa di Artemide era la prozia di Fililla. Vide i presagi per lei al momento del sacrificio, schioccò la lingua e annuì, ma non disse granché. Erif stava accanto a Fililla, guardava davanti a sé e chinava la testa quando lo facevano gli altri. Quando furono uscite dal tempio, le chiese: «Cosa succede ora? Artemide ti aiuterà?».

«Non proprio, ma influenzerà la mia sorte se avrà bisogno di una svolta. L’oracolo ha dimostrato che non sono negligente o orgogliosa. La Necessità tiene tutti gli dèi nella sua rete. Noi crediamo che essa sia anche Giustizia e non possa essere guardata troppo da vicino, per questo gli dèi si frappongono tra noi e lei: per impedirci di perdere il senno guardandola. Se lo chiediamo, ci mostrano un piccolo assaggio di quello che sta succedendo oltre il velo delle apparenze».

«Cosa ti hanno mostrato questa volta?».

«Mi hanno detto di stare attenta. Se obbedisco otterrò ciò che il mio cuore desidera, anche se non mi hanno rivelato di quale desiderio si tratta!». Rise. «Qui non si riesce a spingere lo sguardo in profondità, ma ci sono altri luoghi dove possiamo andare. Apollo a Delfi è colui che guarda più lontano. È il più giovane degli dèi».

Sembrava che in Ellade le cose funzionassero così. Ad Amicle aveva visto grandi tripodi di bronzo fabbricati prima che Sparta mettesse al bando la bellezza. C’era anche l’immagine di una donna chiamata Sparta, che teneva una lira ed era coperta di ghirlande. Sembrò a entrambe che somigliasse ad Agiatide, ma forse era un pensiero romantico. In ogni caso, sembrava più una donna che una dea.



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